Pratolungo Unconference: formazione, cultura, tecnologia

Pratolungo Unconference

 

Il 29, 20 e 31 Luglio si è tenuta a Rieti l’edizione zero della Pratolungo Unconference: 48 ore in cui 100 partecipanti da tutta Italia hanno deciso quali temi discutere e progetti condividere, principalmente legati a formazione, cultura e tecnologia.

Si sono mescolati, confusi e ritrovati tra loro accademici, dirigenti di istituzioni pubbliche, imprenditori, rappresentanti di fondazioni e associazioni, tantissima altra varia e bella umanità, seguiti e accompagnati da un gruppo di studenti universitari strepitosi.

Siamo partiti venerdì 29 dal mulino e dalle Sorgenti di Santa Susanna, e da un dibattito con le sedie in cerchio sotto una pagoda, animato dal Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini, dal ceo di Illimity Corrado Passera e dalla filosofa Maura Gancitano, e abbiamo finito al Castello di Rocca Sinibalda domenica 31, a discutere di promozione della cultura nazionale con il commissario generale dell’Italia all’Expo Paolo Glisenti, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e l’assessora al turismo e alla creatività del comune di Brindisi Emma Taveri.
Nel mezzo, una giornata intera a Pratolungo, nella campagna dove sono cresciuto, tra i fichi e coi piedi scalzi sul prato, ad ascoltare, commentare, sorridere, creare collisioni. A fantasticare sulla meraviglia che genera ogni nuova possibilità. Fino alla cena con 248 polpette cucinate in casa, le votazioni finite pari merito tra gricia e amatriciana, e una torta mimosa (inventata a Rieti negli anni ’50) di un metro di diametro. Con tanto di tappa a Greccio prima di cena, a vedere dove San Francesco realizzò il primo presepe ottocento anni fa.

La Pratolungo Unconference è stata un’esperienza senza precedenti – fatta di gentilezza, prossimità, immediatezza – che ha richiesto, principalmente a Massimiliano Ventimiglia, Lorenzo Micheli e me, tanta energia ma restituendone a tutti il doppio. Grazie a Pratolungo abbiamo provato a ridare senso alla parola “presenza”. Intesa come presenza fisica. Ma anche e anzitutto come presenza a se stessi.
Un fine settimana che ho tanto desiderato, in cui ho voluto mettere tutta la cura di cui sono capace, e in cui mi sono ritrovato circondato da persone uniche, che mi hanno rimesso in corpo tanta voglia di fare: di imparare, di dare.

 

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