UNIVERISITÀ: VERSO LA PROROGA DELL’ANNO ACCADEMICO

19 Febbraio 2021

Una buona notizia arriva in questi minuti dalla Commissione Bilancio, dove sono in votazione gli emendamenti al decreto Milleproroghe.

Avevo presentato due emendamenti sull'università:

il primo riguardava la proroga dell'anno accademico;

il secondo era per dare più tempo alle Commissioni del sesto quadrimestre dell'Abilitazione Scientifica Nazionale 2018-2020, in considerazione del protrarsi dell'emergenza Covid e dell'aumento esponenziale delle domande (oltre 11 mila, laddove la media delle domande dei primi cinque quadrimestri era stata poco superiore a 4 mila).

Si tratta di due emendamenti identici a quelli presentati anche da LeU. Con una sponda tra colleghi, siamo riusciti a "segnalarli" entrambi, ossia a fare in modo che finissero nel pacchetto dei 300 emendamenti "salvi" che avrebbero continuato l'iter senza finire su un binario morto ancora prima di essere esaminati e votati in Commissione.

Poco fa il Governo, su entrambi questi emendamenti, ha espresso parere favorevole, con riformulazione.

Sono contento per entrambi e soprattutto per il primo: grazie alla proroga dell'anno accademico dal 31 marzo al 15 giugno andiamo incontro alle esigenze e richieste di tante studentesse e studenti che potranno adesso laurearsi senza doversi re-iscrivere (e pagare le relative tasse universitarie) ad un nuovo anno accademico.

Di norma le proroghe non sono mai una buona cosa, perché segno di un Paese che fatica a programmare. Ma in momenti eccezionali, come questo in cui ci troviamo per la pandemia, possono introdurre elementi di flessibilità importanti che vanno a beneficio dei cittadini – nel caso specifico dei nostri studenti universitari.

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